L’Armenia è un piccolo paese di cui molti di noi non conoscono l’esatta collocazione, ma un popolo antichissimo e grande nel mondo per la sua cultura e forza morale.

Nell’antichità fu un vasto regno che si estendeva dai confini  orientali della Cappadocia al Mediterraneo e sino alle coste del mar Caspio.

Secondo la tradizione biblica sul monte Ararat si sarebbe arenata l’arca di Noè, secoli più tardi  il paese avrebbe visto nascere il Cristianesimo divenuto nel IV secolo il pilastro dell’identità del popolo Armeno.

Infatti qui avrebbero predicato il Vangelo gli Apostoli Bartolomeo e Taddeo poi martirizzati durante il regno di Tiridate. I luoghi del martirio divennero oggetto di venerazione al punto che vi si costruirono due monasteri. L’origine apostolica della Chiesa Armena è oggi comunemente accettata. E’ certo che tra il II e  il III secolo gli armeni vengono indicati da alcune fonti “cristiani”.

La Chiesa istituzionale armena fu fondata agli inizi del IV secolo da Gregorio l’Illuminatore da qui definita anche Chiesa dell’Illuminatore o gregoriana. L’Armenia fu la prima nazione al mondo ad accogliere il Cristianesimo quale religione di stato. Secondo alcuni fonti tra il 301 e il 304 prima dell’editto di tolleranza di Costantino.

Inseriti in un crocevia di culture, culti, fedi diverse, gli armeni non potevano trovarsi nella condizione di far valere la loro nuova fede in modo dogmatico, intollerante, esclusivo, esposti semmai all’intolleranza da parte di altri popoli non cristiani fino ad arrivare  all’inizio del XX secolo quando viene operato lo sterminio del popolo armeno che culmina tra il 1915 e il 1923.  Ogni armeno, in patria e in diaspora si considera cristiano in quanto armeno.

Anche se gli Armeni adottarono la religione cristiana per primi non rinunciarono per questo ad alcune consuetudini ancora oggi osservate dai credenti. I fazzoletti legati ai rami degli alberi affinché  la preghiera possa salire a Dio, quando spira un alito di vento. Il “tonir”, il forno interrato nel mezzo della cucina, sempre acceso, a ricordo del dio del fuoco.

 

"Il fotografo è un uomo alla ricerca della verità.

L'amore nei confronti dell'uomo è la cosa più importante, solo se c'è amore la fotografia può progredire, per qualsiasi cosa, anche la fotografia, è per gli esseri umani. Non possono esistere esseri umani senza amore e non può esistere fotografia senza gli esseri umani."

 

                                ARA GULER

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